Stralci dalla Prefazione

di Daniela Oliboni

Pedagogista e psicologa. Amministratore delegato di Hermes Consulting

Aldo Dante ci regala, con questo lavoro, un racconto intenso, in cui narra le fasi di un profondo cambiamento interiore nella vita del protagonista, con tratti così convincenti da lasciar intravvedere le tracce di un vissuto autobiografico.

Lo fa descrivendo otto momenti fondamentali di questo percorso, trasformandoli in segni che emergono dal profondo: significati e parole che sgorgano dall'anima, per diventare poesia.
Vorrei invitarvi a guardarli così: le due pagine che si affiancano, disegni e suoni, come un unico canto che emerge dal cuore.
E poi lasciarvi scoprire, nascosta dietro, la lettera scritta in rosso, a mano. Una traccia della vita, del sangue che scorre nel corpo del protagonista, mentre compie questo viaggio.

Le lettere che accompagnano ogni episodio, sembrano scritte ad un amico. Esse vogliono coinvolgere pienamente il lettore affinché possa far parte della storia in modo intimo, fino a scoprire che l'amico è la coscienza, l'anima del nostro protagonista che finalmente può esprimersi e viene ascoltata.

In questo viaggio, il protagonista, eroe contemporaneo, viene chiamato a guardarsi dentro, a rendersi conto che i suoi pensieri sono staccati dalla coscienza e che con difficoltà riesce ad entrare pienamente in contatto con sé e con gli altri.
Nel cruciale momento della verità, nel guardare in faccia i suoi limiti, apre la porta alla speranza.

Stralci dalla Postfazione

di Daniela Fonti

Storico, critico d'arte e giornalista esperto di beni culturali; insegna presso la Facoltà di Architettura di Roma, Sapienza

Invitata a scrivere sul lavoro di pitto-scrittura di Aldo Dante, che mi piace iscrivere nel genere del "libro d'artista", mi sono chiesta quale sia l'idea guida che ne ricomprenda i vari significati, e questa è: l'autenticità.
Le tavole pittoriche che costellano questo libro intessuto di parole e immagini - dove anche la frase scritta verso la fine si fa immagine - obbediscono in primo luogo ad un impulso assolutamente autentico di ricerca del profondo, che affida all'emersione delle forme colorate il compito primario di portare in superficie stati emotivi avvertiti ad un diverso grado di chiarezza e già misti a riflessioni. Talvolta, ma non sempre, questo processo che è di natura autoanalitica, approda a tavole di dirompente iconicità: pensiamo, ad esempio, a quella nella quale da un fondo nebbioso emergono spettrali tronchi d'albero sospesi, come pensieri che non riescono a radicarsi nella coscienza, o all'altra dove una montagna incombente è il trasparente simbolo dello sforzo da compiere per riappropriarsi di una dimensione più ricca della realtà.

Abbandonare un vecchio "sé", consolidato e di successo, per aprire la via ad un "sé" nuovo - quello che appunto si mette a nudo in questo diario intimo ed estroverso ad un tempo - è un percorso nel quale ogni nuova stazione si rivela come un'imprevista vicenda che apre la strada ad un nuovo punto di equilibrio, tuttavia provvisorio ma ricco d'interesse e gravido di spirito d'avventura, come le radici nodose e drammatiche che fanno pensare a paesaggi tellurici dipinti da Carlo Levi.

Stralci da “Le mie riflessioni” su “Reazioni Interiori di Aldo Dante”

di Mogol (Giulio Rapetti)

il più importante autore di versi della musica italiana.

Caro Aldo, questa opera gira intorno al problema fondamentale ed esprime, attraverso l'indugio, tutta la sofferenza di quella forza liberatoria che è la risoluzione.

Noi camminiamo nel buio con una torcia in mano alla ricerca della verità.
Ci fermiamo davanti ad un tenda aspettando il coraggio di scostarla con la mano per entrare in un'altra dimensione.
Intravedere la luce senza raggiungerla.
Il rischio di non decidere. L'occasione perduta.

Dalla Prefazione

di Daniela Oliboni
Aldo Dante ci regala un racconto intenso, in cui narra le fasi di un profondo cambiamento interiore nella vita del protagonista

Dalla Postfazione

di Daniela Fonti
è un percorso nel quale ogni nuova stazione si rivela come un'imprevista vicenda che apre la strada ad un nuovo punto di equilibrio

Da "Le mie Riflessioni"

di Mogol
Intravedere la luce senza raggiungerla. Il rischio di non decidere.
L'occasione perduta